IL RAPPORTO CON IL CLIENTE
Durante la nostra lunga storia professionale abbiamo avuto modo di notare che uno degli aspetti più critici e spesso sottovalutati nell’attività investigativa è la gestione del rapporto tra il cliente e il detective.
Le aspettative del cliente, privato o azienda, devono essere costantemente rapportate alle difficoltà nello svolgimento dell’incarico e ai limiti normativi ai quali il detective deve attenersi.
E’ importante ricordare sempre che il cliente si rivolge ad un investigatore privato professionista affinché svolga indagini e ricerche finalizzate a testimoniare una specifica circostanza con l’obiettivo di far valere un proprio diritto. Nello svolgimento dell’attività, quindi, il professionista deve raccogliere elementi di prova da produrre in giudizio. Proprio per tale ragione i limiti entro cui muoversi sono ben delineati e devono essere scrupolosamente rispettati per evitare di creare danno al cliente. Un bravo avvocato, infatti, contesterebbe delle prove acquisite senza rispettare la privacy della persona interessata rendendole, di fatto, nulle.
Una volta conclusa l’attività investigativa al cliente viene consegnato un documento che dettaglia tutte le informazioni raccolte e dettaglia tutte le circostanze rilevanti ai fini dell’indagine: il report investigativo è sempre corredato da immagini fotografiche inconfutabili.
Tale report riporta le conclusioni a cui il detective è arrivato nello svolgimento dell’indagine limitatamente all’attività che è stata richiesta.
Nello svolgimento di un’indagine per una presunta infedeltà coniugale, ad esempio, non avrebbe senso riportare il dettaglio delle attività quotidiane del soggetto target. Il report dettaglia, invece, le eventuali prove raccolte rilevanti ai fini della dimostrazione dell’infedeltà.
Il report investigativo può essere definito come il risultato finale di un’indagine e, in quanto tale, deve necessariamente contenere con grande precisione tutte le prove necessarie a far valere il diritto del cliente in processo.
Un aspetto rilevante del rapporto tra cliente e investigatore è che durante il periodo di indagine sono periodicamente in contatto, soprattutto per avere un costante confronto e raccogliere eventuali spunti utili al raggiungimento degli obiettivi.
Una delle domande che ci viene posta più spesso dai nostri clienti è relativamente al segreto professionale che regola i rapporti tra cliente a investigatore. Abbiamo dedicato un articolo specifico per questo argomento ma possiamo riassumere il concetto in poche parole dicendo che il rapporto deve essere basato sulla reciproca fiducia e che, in ogni caso, vi sono standard di riservatezza molto stringenti a livello legale e deontologico a cui ci atteniamo nello svolgimento delle nostre attività.
Riassumendo possiamo dire che affidarsi a un professionista riconosciuto è importante sia per quanto riguarda la tutela della privacy del cliente che per il raggiungimento degli obiettivi dell’indagine, in particolare ai fini della sfruttabilità delle prove raccolte in un eventuale giudizio.