PERCHE’ NON IMPROVVISARSI INVESTIGATORI FAI DA TE
In circa sessant’anni di attività abbiamo avuto l’occasione di svolgere indagini di ogni genere e di tutelare ogni genere di diritto per conto dei nostri clienti.
Una delle situazioni più spiacevoli, anche se purtroppo molto ricorrenti, che ci capita di dover risolvere riguarda quei casi in cui il cliente ha già provato a svolgere una “indagine fai da te”.
Parlo di queste situazioni con l’aggettivo di “spiacevoli” in quanto il contesto in cui svolgiamo l’indagine è spesso (quasi) compromesso e trovare la chiave giusta per acquisire le prove necessarie a tutelare il nostro cliente è spesso molto difficile.
Abbiamo affrontato questa problematica in pressoché qualsiasi ambito d’intervento, dalla presunta infedeltà coniugale alle indagini aziendali. Posso garantirvi che in tutti i casi situazioni potenzialmente di semplice soluzione si sono rivelate poi un labirinto in cui è stato difficile districarsi. I soggetti da indagare in molti casi erano entrati in contatto con la persona che li stava sorvegliando o erano venuti a conoscenza dei sospetti che stava nutrendo il nostro cliente nei suoi confronti; ciò ha indotto il soggetto a prendere tutte le contromisure possibili per non essere “colto in flagranza” e ci ha reso il lavoro molto più difficile del previsto.
Può sembrare un discorso retorico ma come professionista devo sensibilizzare il lettore e disincentivarlo da questa pratica “fai da te”, che per esperienza posso garantire che spesso rischia di compromettere un’indagine.
A tal proposito ho notato che spesso il motivo per cui il cliente è spinto ad “arrangiarsi”, anzichè rivolgersi a un professionista, è sostanzialmente riconducibile alla vergogna che prova a raccontare a un terzo un sospetto o una situazione spiacevole di cui è a conoscenza.
Tengo molto a rassicurare il lettore in tal senso. Io come professionista, ma mi sento di parlare a nome della categoria, non ho alcuno spirito di giudizio quando parlo col cliente e, vi posso assicurare, ho indagato situazioni di qualunque genere e in qualunque contesto.
Vorrei trasmettere al lettore il concetto che andare dall’investigatore privato è, al giorno d’oggi, assolutamente normale.
A ulteriore conferma della tranquillità con cui il cliente può approcciarsi al mondo dell’investigazione voglio ricordare il segreto professionale cui è sottoposto il detective nello svolgimento dell’attività affidatagli. Vi invito a leggere questo approfondimento a tal proposito .
Un altro aspetto di primaria importanza riguarda i rischi a cui si espone il soggetto che svolge le indagini.
In particolare il concetto più rilevante è il rischio di violazione della privacy che può esporre il soggetto anche a una querela e a una potenziale condanna di tipo penale.
Mi pare evidente per tutto quanto fin qui esposto che i rischi cui si espone il soggetto a svolgere autonomamente delle indagini sono abbastanza elevati e possono compromettere la possibilità di acquisire prove valide per la risoluzione del caso.
Non è un caso, infatti, che il percorso per diventare agenti investigativi sia diventato col tempo sempre più lungo e complesso, essendo necessario un mix di competenze, esperienza e attitudine non comune a chiunque.
Mi sento di concludere questo approfondimento sottolineando l’importanza di rivolgersi a figure qualificate per vedere tutelati i propri interessi in maniera seria. Vi consiglio di leggere anche questo articolo per capirne l’importanza.